Articoli con Tag “inferno personale”

A candle in the dark by Saeed Babaeizadeh

E luce
non fu

la trascendenza di una bolletta non pagata

Lasciati avvolgere anche tu dall'irresistibile scioglievolezza di un trancio di bambù. Lasciati travolgere dalla dirompente trascendenza di una bolletta dimenticata. Lasciati accarezzare dalla commovente testardaggine di un comodino sul malleolo. Lasciati corrompere dalla vellutata supercazzola che ti sto confezionando per spingerti a leggere questo post. Grazie.

carote

Il fido G.
mi ama

adesso ho le prove

Una delle pippe ancestrali della donna è: "Mi ama o non mi ama?"
Non sempre vi è una risposta inequivocabile all'atavico quesito, vuoi per la naturale ritrosia dell'uomo ad esprimere i propri sentimenti, vuoi perchè il cuore (dell'uomo) ha ragioni che "la ragione" non può conoscere. Nonostante questo, anche gli uomini amano.

cattivi-odori

Portatrice sana
di pidan

Lo chiamavano cibo

Qualche giorno fa ho realizzato che se l’inferno esiste, la sezione a me dedicata avrà l’odore delle colazioni cinesi. I cinesi, infatti, a differenza nostra, non amano la colazione dolce. Piuttosto che mangiarsi un cornetto alla crema preferirebbero, credo, imburrarsi una pala per la pizza e ficcarsela giù per l’esofago. I cinesi a colazione mangiano salato.

fatina-subway

La fatina
del sapone

puzze escalation

Che le metropolitane, in tutto il mondo, non profumino di ciclamino si sa. A Shanghai però ho notato uno speciale fenomeno in base al quale le puzze, specialmente quelle dei corpi, si perfezionano fino a diventare realtà tangibile man mano che passano i giorni della settimana.

bimbo-piscina

Metodi educativi
a bordovasca

Altolà all'istinto materno

Per me l’inferno è incarnato da alcune situazioni-tipo che si ripresentano nella mia vita a intervalli più o meno regolari, oppure da archetipi universali che mi perseguitano a qualunque latitudine io decida di emigrare: uno di essi è rappresentato dai bambini piagnucolanti.

malata

Nel nome del
pollo

Il giorno che contrassi l'aviaria, si, certo.

L'influenza dei polli era tornata a mietere vittime in quel di Shanghai, eletta da un destino beffardo nuovo focolaio del virus. E' in momenti come questo che il passaggio da un raffreddore al testamento diventa più breve di quanto vorresti. Di ipocondria, piume e profondo disagio mentale.

ombrelli

Fischia il vento
e urla la bufera

una tipica primavera shanghainese

A volte attorno a noi accadono cose talmente terrificanti che l'unico rimedio per mantenere la propria sanità mentale è la rimozione. La primavera in una città come Shanghai è una di quelle cose.

scrittura_cinese

Fonemi
a cazzo

nell'aere sparsi

Credo di averlo già scritto da qualche parte, oltre a ulularlo a gran voce non appena mi si presenta l’occasione, ma per sicurezza vorrei ripeterlo di nuovo: la lingua cinese è la lingua del demonio.