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Non ho idea di come io sia arrivata a visualizzare questa cosa. Io non volevo, mano sul cuore! Però è successo, ed è inutile piangere sul latte versato. Anzi, nel successivo moto di disorientamento provocato dal video, ho pensato che se una cosa così brutta era capitata a me, era giusto che dovesse capitare anche a voi.

Non ho idea di come io sia arrivata a visualizzare questa cosa. Provate a credermi. Datemi il beneficio del dubbio, quantomeno.

Io non volevo, non volevo, NON VOLEVO, mano sul cuore! Però è successo, quindi immagino sia inutile piangere sul latte versato. Anzi, nel successivo moto di disorientamento provocato dal video, ho pensato che se una cosa così brutta era capitata a me, era giusto che dovesse capitare anche a voi. Perché sono una persona meschina, ok.

A prima occhiata vi sembrerà un’oscenità, ma pensateci un attimo: nella società contemporanea il confine tra l’agghiacciante e il sublime spesso è molto, molto labile; per cui nella mia personale e insindacabile scala dell’orrido che poco più avanti riporterò, i tre personaggi del video si avvicinano pericolosamente alla posizione numero uno, che tuttavia, forse, resta ancora in mano al suo detentore storico (ci devo ancora pensare).

Quindi questa è la mia personale e insindacabile top five degli abomini dell’industria musicale, ad oggi e suscettibile di cambiamenti ogni mezz’ora a partire da ora, tiè:

5° posto: Bieber Justin col brano “Baby” (e tutti), in quanto esponente mondiale della bimbominchiaggine fine anni ’90. Vegliate, dunque, poichè non sapete nè il giorno nè l’ora in cui uno di queste creature vi approccerà apostrofandovi con uno “Scusi Signora“.

4°posto: Dion Celine col brano “My heart will go on” (e tutti), perché nonostante quest’ultima sia stata la colonna sonora del mio primo bacio con la lingua, continua a fracassarmi le palle tutt’oggi, chè al mio capo piace tantissimo e la ripropone a loop in ufficio. Ogni giorno. Più volte al giorno. Spera forse che possa ficcare un metro e mezzo di lingua in bocca pure a lui? Non so; nel dubbio rabbrividisco.

3°posto: Carrisi Albano – solo o con la complicità di Power Romina – col brano “Felicità” (e tutti), poiché è stato scientificamente dimostrato che con i suoi acuti è capace di comunicare con i delfini, e i delfini se ne sono lamentati a più riprese.

2° posto: le Lollipop col brano “Down, down, down”, che credo sia anche l’unico: per il balletto ma soprattutto per il semplice fatto di esistere.

1°posto:  Scialpi, sostanzialmente perché pensavo fosse un nome d’arte è invece è il cognome suo, pertanto va punito. Per educare le masse, diciamo.

Poi ci sarebbe anche l’Inno di Forza Italia, ma quello partecipa fuori concorso e vince il premio della critica.

Ed è a questo punto che torniamo al protagonista di questo post, cioè questo video, che vorrei fosse non solo visualizzato, ma anche analizzato e diffuso il più possibile. Perché il mondo deve sapere. Pregherei il lettore di far partire il video solo dopo questo breve analisi propedeutica:

“In apertura, su sfondo verde prato, troviamo tre creature, presumibilmente umane, presumibilmente cinesi. Delle due laterali possiamo intuire facilmente il sesso. Della centrale, le uniche informazioni certificabili sono una cravatta francamente agghiacciante e una capigliatura scolpita in cartongesso color mogano, mentre  l’appartenenza di genere rimane ambigua. L’audio vanta due voci – seducenti, va detto – una maschile e una femminile. La femminile verrà utilizzata, prepotentemente fuori sincro, un po’ dall’una e un po’ dall’altra creatura femminile, in alternanza artistica; quella maschile, invece, dall’enigmatica forma di vita centrale. Da ciò dovremmo poter dedurre che si tratti di un maschio, ma io non ci giurerei in tribunale, non so se mi spiego. La canzone tutta, comunque, è di un’irresistibile gradevolezza.”

Breve sinossi dei momenti clou dell’esibizione dei fantastici tre:

Donna a sinistra: di lei rileviamo uno sguardo furbetto da simpatica canaglia, quasi una Loretta Goggi dei tempi migliori, qualche etto di troppo concentrato essenzialmente sulle braccia, un accenno di momentanea stanchezza a partire dal secondo minuto e mezzo, subito cancellata dalla superba coreografia che ci regala dal minuto 2:50 in poi. Superato brillantemente persino l’ostacolo della bratellina del vestito che cade lasciva al minuto 4:02, che quasi quasi manco lo notiamo,  perché the show must go on. Memorabili, al minuto 5:25, la manovra di afferramento del cavallo della creatura centrale, probabilmente nel tentativo – giustificatissimo – di saperne di più. E al minuto 5:46 l’eroticissimo auto-massaggio alla chiappa, allo scopo di concupire il soggetto di cui sopra, pur non essendo ancora riuscita a decifrarne il genere sessuale, perché come dicono in Cina ogni lasciata è persa.

Donna a destra: di lei salta subito all’occhio un particolare tipo di bellezza. Crepuscolare, mi verrebbe da dire, se sapessi che significa. Recitazione perfetta, meglio di Manuela Arcuri. Un’apparenza meno effervescente, forse, ma non meno pregna di una sexaggine che definirei quasi esagerata. Risalta sin da subito uno sguardo sveglio, si, ma anche no. Ma soprattutto un vigore che travalica lo schermo. In evidente affanno  polmonare per tutta la durata del video, una menzione speciale va al l disperato tentativo – al minuto 6:01 – di appoggiarsi alla creatura centrale per riprendere fiato. Di lei ricorderemo sempre lo sguardo schifato in apertura e l’ascella particolarmente vivace. Le sue coreografie ci ricordano comunque un Mauro Repetto dei tempi migliori.

A questo punto toccherebbe una descrizione della creatura centrale, ma non è possibile. Perché la realtà parla da sola, e davanti all’arte, possiamo solo ammirare e  tacere. Amen.



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