Sidebar

La prima ospite della nuova rubrica #AbbattimiStoVirus si chiama Berenice, e nonostante sia amica mia, è una testa bella e pensante, oltre che un medico e una gnocca che scànsate.
Da oggi la conoscete anche voi, buona lettura...

Ciao Berenais e grazie per sottoporti come cavia a questo nuovo esperimento. Io ti conosco già, ma per il gaudio degli orribili lettori di questo blog, dicci un po’ chi sei e che fai a Bruxelles.

Ciao Onorevole Abbattettela, sai come sono felice di rispondere alla tua intervista, Abbattettela é il blog dei miei sogni e sapere che ci sarò anch’io mi fa l’effetto di una parmigiana di mamma! (Berenice ha ricevuto un bonifico con regolare fattura)

Dunque ciao a tutti sono Berenice, una calabrese trasferita a Bruxelles per scelta, e non per necessità.  

Sono un medico, dopo aver studiato a Roma e dopo un Erasmus a Porto, ho deciso di fare la mia specializzazione in chirurgia generale all’estero. Il fato ha voluto che mi stabilissi a Bruxelles, dove vivo dal 2014. (con una piccola parentesi di 2 anni a Parigi).

berenice

Senti, io sto in para, tu come stai vivendo questo periodo?

Da qualche settimana siamo bombardati dalle notizie della diffusione del Coronavirus e devo dire che scioccamente all’inizio pensavo fosse una psicosi alimentata da fake news e dati gonfiati dai social. Quando poi ho letto le prime pubblicazioni scientifiche dei tuoi amici cinesi ho capito quanto il problema fosse veramente serio. 

La gravità della situazione italiana l’ho capita da un audio whatsapp inviatomi dalla mia migliore amica Alice, anestesista a Roma, che quasi in lacrime mi raccontava le sue giornate di lavoro terribili.

Da lì ho iniziato una doppia vita : rassicurante e benevolente al telefono con la mia famiglia che, ovviamente, mi tartassava di domande su “cosa dobbiamo fare? Ho la tosse, sono malato? Ma come facciamo con nonna, mica la possiamo lasciare sola?” (ciao nonna si a mejju!); dall’altra la mia attività di sensibilizzazione in ospedale e con i miei colleghi, che inizialmente, come me, avevano preso un po’ alla leggera l’epidemia. 

Quando hai capito che invece, c’era di che preoccuparsi?

Da quando ho iniziato ad aggiornarmi sui dati pubblicati continuamente dai giornali scientifici, facendo calcoli di probabilità, statistiche sull’andamento della propagazione e altre pippe mediche. Poi è stata dichiarata la pandemia, non succedeva da un secolo, e là ci siamo finalmente cagati sotto tutti.

Cosa pensi della gestione in salsa belga di quello che amichevolmente chiameremo stammerda de virus?

Applaudo oggi le scelte del governo di fermare tutto e chiudere i luoghi pubblici per contenere la diffusione del virus , vista l’evoluzione esponenziale del contagio. Perché é così importante attenersi alle nuove regole? Vi faccio un esempio pratico: in Belgio l’8 marzo c’erano circa 200 contagiati, si sa che il tempo di raddoppiamento é di 3-4 giorni, quindi come previsto l’11 marzo se ne contavano 400 e così via. Immaginate il seguito della curva…a un certo punto anche l’eccellente sistema sanitario Belga collasserà (soprattutto per l’incidenza di malattia gravissima  nelle cosiddette popolazioni a rischio, necessitante di Terapia Intensiva ) ed é per questo che dobbiamo agire subito e tutti!

Vi lascio giusto due riflessioni per non dare information ridondanti. 

1) Rispetto ai dati pubblicati dalla Cina, si nota un tasso di mortalità più elevato soprattutto nelle fasce età under 60 (dato preoccupantissimo) tant’è che molti si erano chiesti se il virus non avesse subito mutazioni nella diffusione al Belpaese. Più realisticamente forse é il numero dei contagiati dichiarati (e quindi testati) che é superiore in Italia rispetto all’Europa. E qui arrivo al secondo punto politicamente scorretto..

2) In Belgio non si fanno test, non l’hanno fatto alle persone che avevano avuto contatti diretti con persone infette o che tornavano dalle aree a rischio. E ora che la propagazione sta a flambé non ci sono abbastanza test (manca il gel per vedere la reazione + o – del test). Penso non si debba aggiungere altro….

Minuto di silenzio senza commenti. Fatto? Bene. Da insider, qual’è la situazione negli ospedali Belgi?

Attualmente negli ospedali belgi é attivo il piano Emergenza (come fu ai tempi degli attentati, ma adattato alla malattia respiratoria): sospese attività di ambulatorio e chirurgia ordinaria, solo urgenze, si svuotano i reparti per creare posti letto e si trasformano i reparti convenzionali in camere da isolamento per i casi meno gravi. Anche il reparto di terapia intensiva (che nel mio ospedale vanta il miglior e il piu grande reparto d’Europa) é in “stato di guerra”: i respiratori delle sale operatorie sono requisiti per far fronte al crescente numero di pazienti in ARDS (sindrome da stress respiratorio acuto, l’evoluzione piu grave delle polmoniti da Coronavirus).

Insomma ci si prepara alla guerra e come al solito noi siamo in prima linea, senza averlo scelto, un pò come i nostri nonni che vennero chiamati al fronte. Non ci tiriamo indietro, chiaramente.

La prima cosa che farai quando tutto questo sarà finalmente finito?

Ho una voglia pazza di andare a ballare e di andare al mare, ciò che avevo previsto di fare questo weekend finalmente libero e invece inculescion epidemia, vabbe. Quindi mi dedico alla pulizia di casa (ho scrostato le fughe delle mattonelle del bagno) e alla cucina (appena sfornata deliziosa teglia di lasagne).

E dunque dacci il tuo hashtag per affrontare al meglio questo momento!

#ahmanoneraquaranta-teglie? 

 

Felici si sapere che al contrario di me, durante questa quarantena Berenice non si nutrirà delle proprie feci, vi lascio, vi abbraccio  e vi limono tutti indiscriminatamente, in fremente attesa di farlo dal vivo al più presto.

Grazie ancora Berenais!

 



 Condividi 

Non ne hai avuto ancora abbastanza ?

Abbattimi con un commento!