morte

A morte
subitanea

Semantica dell'animo siculo


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Adesso, con questo post lo so che mi alienerò una cospicua fetta di pubblico internazionale. E con pubblico internazionale intendo tutti quelli che mi leggono da Crotone. Ma a volte tutta la sicilianità che è in me mi risale dalle viscere, libera e inarrestabile, e mi ritrovo a proferire espressioni – spesso intraducibili – che gettano in uno sconcerto profondo chi mi ascolta.

Adesso, con questo post lo so che mi alienerò una cospicua fetta di pubblico internazionale. E con pubblico internazionale intendo tutti quelli che mi leggono da Crotone.

Ma a volte tutta la sicilianità che è in me mi risale dalle viscere, libera e inarrestabile, e quasi al di fuori del mio controllo razionale mi ritrovo a proferire espressioni – spesso intraducibili – che gettano in uno sconcerto profondo chi mi ascolta. Specie se chi mi ascolta proviene da Cuneo o da Brescia, nello specifico.

Una delle mie espressioni preferite è “a morte subitanea”. Certo, con uno sforzo minimo potrei facilmente tradurla in italiano, ma perderebbe tutto l’alone mistico e la carica goduriosa (oserei dire quasi erotica) che in siciliano, invece, promana.

Mo’, questo breve paragrafo è dedicato a quello sparuto drappello di poveri senzadio che ancora non conoscono il significato della locuzione: alla locuzione “a morte subitanea” possiamo infatti associare il significato di “all’impriovviso”, “inaspettatamente”, “di sorpresa”, “alla sprovvista”. Una cosa che ti sorprende, un fulmine a ciel sereno, out of the blue come dicono oltremanica. Ma non vorrei che questo post prendesse un respiro troppo internazionale, perciò torniamo al nostro gretto ma rassicurante provincialismo di paese.

Facciamo un esempio:

  • “Stamattina la sveglia non ha funzionato. Mi sono svegliata alle 8:30, così, all’improvviso!”

(ecco, io su questa mi immagino un tiepido applauso del pubblico pagante, una cosa tipo vabbè, già che ho speso i soldi del biglietto ti batto le mani, altrimenti col cazzo.)
Adesso, ripetiamo la stessa frase con la variazione:

  • “Stamattina la sveglia non ha funzionato. Mi sono svegliata alle 8:30, così, a morte subitanea!

(inutile dire che su questa, amici, scatta incontenibile l’applauso a scena aperta, la standing ovation e la richiesta insistente e reiterata: Bis! Ancora! Bis!!)

Insomma, mi sembra superfluo discutere ancora della profonda inadeguatezza del termine “improvvisamente”, quando possiamo utilizzarne uno molto più ficcante e opportuno quale “a morte subitanea”.

Se poi, oltre alla standing ovation vogliamo proprio fare venire giù il teatro, la lingua siciliana ci offre una variante deliziosa di a morte subitanea, cioè a morte buttana.

La morte buttana, oltre a inglobare gli stessi identici significati della subitanea, assume anche quella sfumatura un po’ così, di cosa fatta un po’ a caso, senza troppo senso logico: un po’ a cazzo di cane, ecco. A morte buttana – ricordiamolo, specie per i neofiti – va pronunciato rigorosamente con la b. Anzi, sarebbe meglio eccedere nelle b, se proprio vogliamo essere filologicamente irreprensibili: AMMORTEBBBBUTTANA!

Così da mettere in risalto, oltre alla squisitezza semantica e formale, anche la profonda, intima e abissale immoralità della morte.



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