Drammi da
social network

chi è causa della sua scemenza pianga se stesso



Sidebar

locked-doors

Amici e fruitori dei social networks! Uniamoci in una lega resistente come l'acciaio e dura come i piselli dei leghisti e lottiamo per il nostro sacrosanto diritto a sputtanarci su internet!
Amen.

Come anche i meno illuminati tra voi sapranno, in Cina si naviga a vista nelle nitide acque della democrazia. Tutti hanno il dir***o di parola (buona e pro status-quo), i media sono liberi di osannare il P****to (talvolta anche con un certo accanimento, attenzione) e  il plu***ismo è protetto tanto e più del panda.

In questo sistema politico e sociale modello, già esportato con profitto in molti altri paesi del mondo (tipo chessò, Corea del Nord, Iran, Zimbawe e a tratti anche in Italia) io e un ristretto nugolo di poveri sfigati ci troviamo a fronteggiare alcuni problemini secondari, tipo il libero accesso ad Internet. Mi correggo, il libero accesso ad alcuni siti Internet. Ora, non sto di certo affermando che in Cina esistano cose brutte come la c****ra (me ne guarderei bene). Dico anzi che la colpa è sostanzialmente nostra, perché non siamo bravi ad usare il computer (forse) e perché molti tra noi hanno la forfora (e questa è di gran lunga la spiegazione più plausibile).

Siccome oltre ad avere la forfora e ad essere inetti in informatica siamo anche molto testardi, però, ci siamo uniti in una lega resistente come l’acciaio e dura come i piselli dei leghisti e abbiamo deciso che pure noi vogliamo vivere nel dorato mondo virtuale, proprio come fanno quelli belli e fortunati.

Ergo, alcuni tra i più intraprendenti (dai quali chiaramente mi escludo, ‘chè coi tempi che corrono meglio una parola in meno che una in più) si sono votati all’uso indiscriminato di apparecchiature nocive per un sistema demo*****co che si rispetti, con l’intento di bypassare il muro di gomma che non permette ai pochi sfigati di turno di usufruire dei social network.

Io non ho mai installato nessuna di queste apparecchiature, e ci tengo a sottolineare che se ogni tanto appaiono dei post sul mio profilo facebook, essi sono stati scritti nottetempo dalla mia gemella cattiva, dalla quale, peraltro, mi dissocio pubblicamente.

Fatto è che ieri la mia connessione a internet di colpo si è arrestata, lasciandomi a bocca aperta a chiedermi come sarebbe finito il porno che stavo guardando (non è vero, il porno è vietato in Cina). Di fronte a quest’onta biblica ho dovuto chiamare la compagnia telefonica, facendo cortese e gentile richiesta di avere un tecnico a domicilio che risolvesse il mio problema.

Dopo meno di mezz’ora si presenta alla mia porta un giovine esemplare di maschio cinese un po’ ingrugnato che si mette subito a lavoro. Parentesi necessaria: ogni volta che chiamo la compagnia telefonica riferendo un problema del genere, la situazione si risolve in pochi minuti e la causa è quasi sempre il fatto che ho dimenticato il modem spento. Questa volta, però, dopo venti minuti di smanettamenti, il giovine tecnico sembra non riuscire a venirne a capo. La nostra semi-incomunicabilità linguistica, chiaramente, non aiuta.

Il giovine cinese inizia quindi, nell’ordine, a incupirsi, a spazientirsi, a chiamare ripetutamente il suo capo, suo cugino (forse) e la sua ragazza (sicuro) chiedendo numi sul perché lo stracazzo di computer della laowai (straniera) non funzioni.

Ma ad un tratto, l’inaspettato. Per un interminabile minuto, il mio pc risorge, mostrando davanti allo sguardo incredulo del giovine tecnico l’unica pagina che avrebbe dovuto tenere nascosta: la pagina di Facebook. Maledico la mancanza di discrezione di questo aggeggio demmerda e inizio a sudare freddo, sentendo già il freddo, stavolta metallico, delle manette stringersi ai miei bianchi polsi. Un minuto dopo, però, la connessione sparisce di nuovo. Fiùùùùù, in qualche modo riuscirò a convincerlo di avere avuto un’allucinazione, penso fiduciosa tra me. E mi rilasso. Quando, in contemporanea coi miei salvifici pensieri, si palesa una schermata che più criminale non si può: quella del VPN! Com’è possibile ciò? Chi avrà installato sulla mia macchina un’apparecchiatura così sovversiva, illegale e potenzialmente mortale per questa splendida e ridente demo****ia? Io non lo so, non ne so niente giuro, e comunque non rilascerò ulteriori dichiarazioni se non in presenza del mio avvocato.

Benissimo, adesso sì che sono veramente fottuta, esclamo mentre sento il freddo metallico,  di una ghigliottina, calarmi con grazia sul collo, a mozzarmelo.

A quel punto il giovine cinese si mette a telefonare all’impazzata, sicuramente alla polizia denunciandomi a piede libero, urlando nella sua lingua malefica cose che non capisco, tranne una, che ripete a manetta: “Centocinquanta!”. Mumblemumble…ma certo, centocinquanta! Gli anni di carcere per questo tipo di reati!

Dopo un’ora, interminabile e crudele, che passo a rimuginare su come sarà la mia vita nelle carceri gialle e su che tipo di molestie dovrò subire, arriva il verdetto.

“Sai perché la tua connessione non funziona? Perché ti sei scordata di pagare l’abbonamento. Centocinquanta kuai.”

Cretina!, avrei concluso se fossi stata in lui.

Si lo so, EPIC FAIL. Lo so.

Adesso abbattetemi pure, ne avete diritto.



 Condividi 

Non ne hai avuto ancora abbastanza ?

Abbattimi con un commento!