cat

Ci sono giorni che
Shanghai è un bel posto

gatti, libri e gatti su libri


Sidebar

Ci sono giorni che Shanghai è un bel posto, ci sono posti nascosti che tali devono restare, ci sono libri, ci sono gatti, e ci sono momenti che non importa il 'fuori', perchè 'dentro' ti senti a casa...

Ci sono giorni che Shanghai è un bel posto.

Sono quelle giornate di inizio primavera, che il sole riscalda veramente, che il cielo è quasi azzurro, che gli alberi sono pieni di foglie verde brillante, che non è ancora insopportabilmente umido, che puoi andare in giro finalmente senza collant (ma ancora con un giacchettino), che non sudi, che se anche sudi c’è una brezza leggera che ti asciuga subito (siamo giovani, i reumatismi procrastiniamoli al domani), che i cinesi pare pure che sputino meno, o almeno con meno rabbia, ecco.

Ci sono posti, poi, che ti fanno sentire che la giornata non può che riservarti cose belle. La libreria 1984, per esempio.

La libreria 1984 si chiama così in omaggio al libro, sarà per questo che evitano di farle troppa pubblicità. Lo so perché all’entrata c’è una vecchia macchina da scrivere e un foglio con su scritto un passo del romanzo, in inglese. Ciò non toglie che i ragazzi che ci lavorano parlino un inglese molto approssimativo. Però sorridono sempre, basta quello, certe volte.

La prima volta che ho scoperto questo posto è stato un giorno d’inverno di due anni fa. E’ un posto talmente nascosto che te lo deve dire qualcuno, che esiste. A me lo disse la mia amica Lucile, mia compagna di scorribande per un intero anno, che adesso non sta più a Shanghai, ma che ancora è nel mio cuoricino, pure se è francese.

Inutile dire che tra me e 1984 è stato amore, da subito. Ci siamo amati così pazzamente che non l’ho detto a nessuno. Perché ne sono gelosa, e quando vengo qui non voglio correre il rischio di incontrare qualcuno che conosco: io, 1984 e il thè alle rose, perché, gente, il thè alle rose che fanno qui io non l’ho assaggiato mai, da nessun’altra parte.

D’inverno ci si deve sedere all’interno – l’inverno di Shanghai non perdona – ci sono pochi tavoli, e le sedie spesso le devi sgomberare dai libri prima di sederti. Se questo non bastasse, ci sono anche i gatti. Datemi gatti e libri e mi avete conquistata. I gatti sono tre: uno rosso, bianco e panzone; uno bianco e nero come le mucche svizzere (ma più snello) e un altro grigio con le orecchie piccole piccole. Il rosso bianco e panzone passa la vita a sonnecchiare su una catasta di libri di architettura, credo, che nessuno mai si sogna di sfogliare, per rispetto al sacro riposo dell’imperatore; il bianconero preferisce il giardino, pure quando fa freddo, si arrampica sempre su una scala a pioli appoggiata al muretto e certe volte non riesce più a scendere; il grigio è il più sfigato, ogni volta che torno gli trovo uno sbrego nuovo, perche si fa bullizzare non solo dagli altri gatti, ma pure dalle tartarughe marine, per quanto è tonto. Infatti è il mio preferito.

D’estate, invece, aprono il giardino, e allora è poesia. Tavoloni comuni in legno scuro, sedie tutte spaiate, e poi palme, roseti, aranci, cactus, bonsai, edera, gerani e un sacco di altri fiori colorati di cui non conosco i nomi: tutto in una quarantina di metri quadri. Pure zanzare ci sono, a iosa. Che solo a guardarle, così belle pasciute, probabile che ti becchi una malaria fulminante, tanto per gradire. Ma di fronte alla bellezza, sticazzi. Anche d’estate fanno il thè alle rose, ma l’effetto non è lo stesso, va da sé.

E insomma, io quando vengo qui lo faccio per scrivere. E se non mi viene in mente niente, allora gioco coi gatti e sono felice lo stesso.

1984 non ha nemmeno un’insegna fuori dalla porta, e la porta è mimetizzata, nel senso non la vedi se non sai che c’è. Devi suonare un campanello microscopico e dopo cinque minuti, quando pensi che non ci sia nessuno dentro, qualcuno finalmente viene ad aprirti. Credo sia un test. E’ un posto per pochi che sa tanto di leggenda. Forse non esiste nemmeno.

Anzi, sapete che c’è? Facciamo che non esiste proprio.



 Condividi 

Non ne hai avuto ancora abbastanza ?