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Tutta colpa mia

End of story


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Ho smesso di scrivere per millemilamesi e nessuna giustificazione. O forse tutte. Tanto non mi pare che nel complesso degli equilibri universali gliene possa fregare una mazzafionda a nessuno e su questo dato scientifico, pacifici tutti.

Tutta colpa mia. End of story.
Potrei buttarla sul lavoro, sullo stress, sulla tastiera Azerty che francamente farebbe volare le madonne pure al prossimo venturo Pulizter, sulla oberante mole di lavoro che noi mamme di adolescenti disfunzionali dobbiamo accollarci quotidianamente per portare avanti con dignità la nostra famiglia monogenitoriale e monoreddito, che voglio dire lei mi capisce signora mia, che fatica ma che glielo dico affà.
Il fatto che la figlia adolescente e disfunzionale della mia famiglia monogenitoriale e monoreddito, tecnicamente, sia io stessa me medesima, per ‘sti du minuti può pure passare in secondo piano, che mi serviva solo come espediente narrativo per attirare l’ attenzione.
Dozzinale? Naturalmente.

Comunque dicevo, tutta colpa mia. Ho smesso di scrivere per millemilamesi e nessuna giustificazione. O forse tutte. Tanto non mi pare che nel complesso degli equilibri universali gliene possa fregare una mazzafionda a nessuno e su questo dato scientifico, pacifici tutti.
Dunque dal mio ultimo aggiornamento, in a nutshell, è cambiato tutto e gattopardescamente non è cambiata una minchia salata.
L’ultima volta che ho scritto stavo rinchiusa a casa e non mi ricordavo a cosa servivano le caviglie, poi è successo che siamo usciti tutti dalle gabbie e da animali illuminati che eravamo diventati per un microsecondo, selvaggi siamo tornati, come e peggio di prima. Ne usciremo migliori ma anche no, insomma.

Detto ciò, un breve resoconto di ‘sti due anni miei a beneficio, dopo attenta riflessione, si, di stocazzo.

Non ho mai smesso di lavorare, preduranteepost Coviddi, io là stavo, insensata come un mulo in  giarrettiera, perchè il lusso, ora mi è chiaro, non muore mai.
Ho ricominciato a volare, con gli aerei e con la testa ma senza la droga che so vecchia per ‘ste cose e mi piglia male male. Noi abbiamo dato, Gererazione Z o comecazzotechiami, accomodati che è il turno tuo.

Ho visto e continuo a vedere la gente intorno a me moltiplicarsi come i Gremlins, cosa che continua a sembrarmi a tratti miracolosa a tratti spaventosa ma forse piu’ spaventosa, ecco. Nonostante questo, riesco a gioire genuinamente di ‘sto fatto, cioè se voi siete felici nel team family e io sto bella serena nel team Spritz, orsu’ chi siamo tutti per giudicarci a vicenda, giusto? In ogni caso penso di essere una zia abbastanza simpatica e ogni volta che mi è stato messo un cosino  in braccio io non l’ho mai lasciato cadere per terra nè mi sono messa a piangere come l’istinto mi suggerirebbe, che mi sembra un ottimo risultato, tutto considerato.

Ho fatto un test e ho scoperto che non sono esattamente disagiata, è solo che ho un tipo di personalità un po rara, tiè mettiamola cosi, percio’ quando faccio le cose strane quello è il motivo, ma non è che c’ho necessariamente voglia di stare la’ a spiegare ogni volta.

 

Continuo a frequentare i miei pochi e selezionatissimi amici, perchè sono monogama come i piccioni, io. E ogni tanto faccio entrare nuovi elementi nella mia tribu’ di piccioni strambi, ma dopo aver testato e valutato con molta attenzione. Ogni tanto toppo, eh? Ma in tutta ‘sta perfezione lasciami fare un errorino di valutazione ogni tanto, oh.

Ho guardato i vostri profili social e ho visto che c’avete tipo tutti la vita perfetta e c’avete i denti bianchissimi e andate nei posti glamourissimi e siete fotogenicissimi mentre io nelle foto sembro un pitale.  Se è cosi bomba eh? Pero io non vi credo, un po’ perchè non mi fido per natura e un po’ perchè troppa perfezione, a me, m’offende proprio.

Ho stretto delle bellissime amicizie con persone che a prima vista mi erano state sul culo  e ho lasciato andare gente tossichella o semplicemente contraria al mio karma. E sulla scia della ricerca dell’armonia cosmica – mettiamola cosi  per non entrare nel penale – ho finalmente deciso di andare a vivere da sola, poichè tra le numerose questioni etiche morali e filosofiche che il Coviddi ha reso lampanti nella vita mia, ce n’è una che vorrei venisse scolpita un giorno sulla mia lapide, ovvero che esiste in tutto il globo terracqueo, le galassie – conosciute e inesplorate – e l’universo mondo nella sua interezza, un unico e solo essere umano che possa legittimamente rompermi i coglioni: e sono io.

E dunque, tutto sommato direi tutto ok.
Finche un giorno, plot twist, non mi si alza piu’ il braccio.



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