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Il quarto ospite di #AbbattimiStoVirus è un uomo - olè! - si chiama Salva e vive a Torino.
Conoscendo la sua timidezza, non immaginavo si sarebbe prestato ad apparire in questa rubrica. Ne sono felice. Ma lo perculerò spietatamente, as usual.

Credo di avere iniziato a percularti già in una vita precedente e so che apprezzerai il fatto che per onestà intellettuale non posso certo smettere in questa. Dunque iniziamo bum-bum, a colpo secco.

Mi chiamo Salvatore, ho all’incirca 45 anni e vivo con mugghierema e figghiema nella mia city, Torino.

All’incirca 45 anni anni meriterebbe un approfondimento in sede psichiatrica, Salva. Spero tu ne sia consapevole. All’incirca, dunque, quando hai iniziato a capire la gravità della situa?

La situazione ha iniziato a sembrarmi grave, o meglio importante, nel momento del primo caso in Italia. Lì ho capito che ci saremmo stati dentro alla grande. E infatti.

Da quanto tempo vivi in cattività?

La mia quarantena è iniziata il 24 Marzo, con la notizia che il mio collega era stato contagiato. Onestamente l’idea di potermi contagiare non mi spaventa più di tanto, ciò che mi preoccupa è il poter essere una mina vagante per le categorie più a rischio.

Momento Barbara D’Urso, lo so, ma mi piace sentire le risposte. Cosa ti manca maggiormente della vita di prima?

Ciò che mi manca riesco a riassumerlo in una sola parola, ed è la liberta. Di decidere cosa fare, dove, con chi. Osservare la gente e i suoi comportamenti. Sono un antropologo inside.

La cosa che apprezzi di più?

Una cosa che amo di questa quarantena è non avere la sveglia; è una bella sensazione.

Una roba che ti invidio con rabia cupa e rancore sempiterno. Nelle tue giornate senza sveglia, come occupi il tempo?

Il mio tempo lo occupo cercando di convincere mia figli Miriam a fare i compiti e intervenendo laddove ci fosse bisogno; mi sono avvicinato al mondo del cubo di Rubik imparando a risolverlo; ho imparato quasi tutte le regole dello snooker, che è una disciplina di biliardo; abbiamo insegnato a Miriam giochi nuovi da fare insieme e ovviamente si cucina. Insomma, non sto a dirti che ho letto 37 libri e visto 49 film perchè non è così. Quel poco che riesco a leggere o guardare non è degno di nota.Il primo impegno della lista porta via molto tempo. E dopo il dovere ci deve stare il piacere, chiaro, no? E si gioca. E poi un po’ di sano cazzeggio ci va.L’ultima attività decisa è ridipingere casa, inizierà a breve.

Effettivamente Miriam è un grosso impegno. Pensavo si fosse calmata un po’ dopo l’esorcismo.

E in realtà aveva funzionato, sì. Ma dopo poco il Maligno si ripresentò. Un giorno, dopo averne combinata una delle sue negando spudoratamente di esserne responsabile, le chiesi: “Ma con quale coraggio neghi?” Mi rispose: “Col mio!”. Lì capii che il Maligno muta, un po’ come il Virus, per intenderci. Bisognava intervenire nuovamente. La stessa notte mi improvvisai esorcista io, pare abbia funzionato.

AMEN. Pensiamo alla fase post-apocalittica. Che farai appena riaprono le gabbie?

Oltre a tornare a lavorare, la prima cosa sarà rivedre le persone care, mi piacerebbe vederle tutte. Un pensiero che mi ha creato questa situazione è il seguente: forse a volte ci si libera delle persone troppo in fretta, reputandole inutili o nocive a noi stessi, quando magari basterebbe invece venirsi incontro e chiarire. Ovviamente gli estremi non rientrano nella casistica, però…

Un pensiero di pacificazione universale in cui stento a riconoscere la brutta persona che sei e che ricordo con affetto. Esci da questo corpo! Noi odiamo il genere umano!!! A questo proposito, dimmi qualcosa che scateni il dibattito social.

Adesso ti tiro fuori il complottista che è in me. Questa è una guerra bella e buona, atta ad avere il controllo della popolazine ondiale. Non parlo di politici, quelli sono burattini che contano quanto un due a briscola, ma di istituzioni delle quali non siamo neanche a conoscenza, ma che esistono. C’è un copine scritto ad arte dietro a tutto questo. Incutere terrore, far pensare le persone sì, ma a quello che vogliono loro, perchè la libertà di pensiero è pericolosa per loro. Devono avere il controllo.

Ecco: io penso che questa cosa del loro sia un nodo interessante. Solo che ogni volta che ne sento parlare giro la testa di qua e di là come Morgan che cerca Bugo e non capisco di chi si parla. Mi piacerebbe sentire nomi e cognomi, giusto per citare qualcuno che non lavora col favore delle tenebre, ecco. 

Per cui vi lascio con l’interrogativo da fior di milioni, non si sa mai che riusciamo a venirne a capo sul blog di cui nessuno sentiva l’esigenza. Pensa la svolta, oh.

Ergo chiedo: ma questi loro, di cui tanto si vocifera, who straminchia are, secondo voi?



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