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Correre

Una storia enigmatica


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Ci sono cose che si possono accettare solo se lette alla stregua di una brutta sceneggiatura di un noir di serie B.

Sto correndo, mi fanno malissimo le gambe e ho l’affanno. Mi brucia il petto, il cuore è a mille.

Mi volto indietro per vedere se qualcuno mi insegue. Ho paura. Nessuno. Non mi insegue nessuno.

Riemergo alla coscienza che sto correndo. Davanti a me una vetrata, nessuno mi insegue ma una forza misteriosa mi spinge a correre, correre, correre. Corro. Ma resto ferma. E’ un incubo.

Capisco.

“Come minchia è successooooooo???” urlo rivolta al cielo, collasso polmonare misto livore.

La cicciona alla mia destra mi guarda con aria allarmata. Sto urlando contro il tetto, sudata come una foca, su un tapis roulant. Dentro una palestra.

Patty è partito da nemmeno 36 ore e ho già fatto la cazzata. Non solo mi sono iscritta in palestra, ma ci sono pure andata: ingiustificabile. E’ una cosa che riesco a spiegarmi solo come il primo sintomo di demenza senile.

Io, che sia messo agli atti, la palestra la schifo come schiferei un piatto di tortellini ripieni di cacca di piccione. Eppure è successo. Appena torna me la paga. Non la palestra, quella me la sono pagata io. Poco, sicuramente, ma qualcosa devo averla pagata, altrimenti mica mi facevano entrare.

Deve essere stato un passaggio importante quello in cui sono uscita di casa, sono entrata in palestra, ho tirato fuori dei soldi e ho chiesto di iscrivermi.

Vorrei potermelo ricordare.

Mi piacerebbe capire come mi stava passando per la capa, con quali motivazioni di fondo mi sono avvicinata ad un luogo che di solito piuttosto attraverso la strada per non ferirmi l’anima. Sarebbe interessante a livello antropologico.

Di sicuro sono stata narcotizzata. Mi ci hanno portata svenuta. O ipnotizzata. Legata e imbavagliata. Mi hanno dato il Roipnol. Ecco, il Roipnol mi hanno dato! Tutto si spiega.

O forse è davvero tutto nella mia testa.

Forse tutto questo è davvero soltanto nella mia testa.

Certe volte l’immaginazione, sai.

Mica è una cosa da me, no?

Non penserete mica che. Giusto?!



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