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Una volta qui
era tutta campagna

fuggire è un po' muggire


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Io al Belgio gli vogliobbene. Mi ha fatto simpatia subito, d'istinto. Mi rendo conto però che non lo conosco quasi per niente. Per capire se è amore ci devo bottaneggiare un po'...


Io al Belgio gli vogliobbene
. Mi ha fatto simpatia subito, d’istinto. Come la compagnuccia bionda che ho incontrato in prima elementare, che mi sono portata dietro per tutta la vita. Anche lei era Belga, mi piace l’idea di tendere un filo che collega le due cose.

Però, è vero che a differenza della mia compagnuccia bionda, il Belgio non lo conosco quasi per niente. Per capire se è amore ci devo bottaneggiare un po’: è per questo che a una certa mi sono fatta un giro.

Mo’, parliamoci chiaro. Sto Belgio è grosso pressappoco quanto una sputazzata nell’universo, per dire. Punti il dito sulla cartina e 9 su 10 becchi una mucca. Io ho puntato il dito e sono capitata su Marche en Famenne. Una volta qui era tutta campagna. Adesso pure, scusate lo spoiler.

Marche en Famenne è un paesino delizioso composto da tre strade, una piazza e, inspiegabilmente, un hotel 4 stelle con spa, lanciato qui a cazzo da un dio cieco e probabilmente pazzo.

Oltre a questi elementi architettonici, è credo il paesino con la maggiore densità di agenzie immobiliari e parrucchieri nel mondo. Io je davo al massimo 40 abitanti, Wikipedia je ne dà 16.766, ma sono dati del 2004, quindi alla data attuale, ho il sospetto di avere ragione io.

Ricapitolando, dei 40 attuali abitanti di Marche en Famenne, 37 lavorano dell’hotel 4 stelle lanciato qui a cazzo dal dio cieco e probabilmente pazzo dove alloggiavo io con Patty – avevamo bisogno di riposo, ok? OK? – uno si è aperto 750 salons de coiffure per acconciare i 37 dipendenti dell’hotel 4 stelle lanciato qui a cazzo dal dio cieco e probabilmente pazzo, l’altro compra e rivende a se stesso (o al parrucchiere) l’hotel 4 stelle lanciato qui a cazzo dal dio cieco e probabilmente pazzo e l’ultimo fa il maniaco della sauna nell’hotel 4 stelle lanciato qui a cazzo, sempre da quel dio cieco e probabilmente pazzo che non mi ricordo se ho già citato.

Io ho incontrato il maniaco della sauna, perchè figurati se me scansavo.

Non è che mi sono spaventata. Quando mi ha detto che avevo un fisico da modella, ho capito subito che aveva dei disturbi importanti della vista, dunque sapevo già che in caso di attacco, si sarebbe spalmato dritto sulla porta. Ho avuto solo una botta di comu fu quando mi ha fissato e mi ha detto:

“Ahhh, come si sta bene qui, mancherebbe solo un bel massaggio, vero?”

Mi sono guardata intorno. Eravamo io e lui.

“Si sta bene anche senza.”

“Comunque non intendevo da me. Dalla persona con cui stai!”

“…”

“No?”

“No, lui ha perso l’abitudine a fare i massaggi in prigione.”

Vorrei rassicurare tutti i lettori, la mia virtù è ancora intatta. Nei limiti del possibile, chiaramente.

A Marche en Famenne ho beccato un concerto in piazza. Sul palco è salito un tipo sovrappeso che nonostante l’aria da tecnico del suono si rivelerà essere l’applauditissimo frontman di una band che fa solo cover. Si scoprirà poco dopo che il suo nome è Mr. Cover. Per non disorientare un pubblico amante delle cover.

Bravissimo, gran carisma. Una bestia da palcoscenico in pinocchietti e calzini bianchi. Avete presente tutte le volte che la Madonna ha lacrimato sangue? Era il pinocchietto abbinato al calzino bianco, riscusate lo spoiler.

Dopo Marche en Famenne sono andata a Hotton. Ho visitato delle bellissime grotte a 70 metri di profondità. Ho osservato dei meravigliosi esempi di stalagmiti di cui propongo una diapositiva.

Alzi la mano chi non ci vede un pene.

Noi menti contadine ci divertiamo con poco, nevvero?

Ho anche imparato che ci vogliono migliaia di anni infiltrazioni di acqua per formare una stalagmite tale in una grotta, tuttavia non mi spiego perchè ci vogliano solo pochi giorni per formarne una altrettanto importante all’interno del mio bollitore. Che se penso alle grotte che si formano nella mia panza ogni volta che mi bevo una tisana mi viene un attimo di sconcerto.

Poi è arrivata l’ora del check out dall’hotel 4 stelle lanciato qui a cazzo dal dio cieco e probabilmente pazzo.

Bisogna a questo punto informare il lettore che io e Patty, in due, abbiamo il potere di demolizione dei cento elefanti di Annibale. Noi due, noi due da soli e semplicemente stando fermi, in piedi, respirando e basta, possiamo trasformare un ambiente normale in un teatro di morte e distruzione in pochissimi secondi. Per farti capire, o lettore, quando io e lui varchiamo la soglia di una stanza qualsiasi, da qualche parte del mondo, una colf muore.

Tutti e 37 i dipendenti dell’hotel 4 stelle lanciato qui a cazzo da un dio cieco e probabilmente pazzo però, erano stati talmente accoglienti con noi, che proprio mi vergognavo nell’intimo a lasciargli una camera in cui oramai mancavano solo le scimmie appese alle liane.

Per cui, timidamente, provo a stirare il copriletto.

Patty, che oltre a possedere questo devastante potere distruttivo, è anche – fondamentalmente – una delle persone più miti che io conosca, mi guarda tra l’allibito e l’incredulo e mi domanda:

“Ma che stai facendo?”

“Stiro… un attimo… la coperta…”

“Ma sarai matta? Ancora grazie che non gli abbiamo schiantato la camera come i Rolling Stones!

Cielo terso. Mucche in dissolvenza. Fuga.



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