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Citofonare a casa della gente alle 12.30 di sabato mattina, è una cosa che, oggettivamente, non si fa. Manco se sei la Polizia, per dire.
E insomma, rispondo al citofono ed è la Polizia, per dire.

Qualche giorno fa, mentre facevo colazione con i miei coinquilini e tipo una mezza dozzina di gente intravista la sera prima e rimaterializzatasi in cucina qualche ora dopo,  è suonato il citofono. Tutti ci siamo freezati un attimo, ci siamo osservati in silenzio al di sopra della scodella di caffellatte, sospesi al confine tra il sogno, la realtà e un sonno che lèvati, e quasi all’unisono, in diciotto lingue diverse, ci è venuto fuori un interrogativo che suonava pressappoco così: “E cu minchia è accussi prestu di matina?”

Perchè, concorderete con me, citofonare a casa della gente alle 12.30 di sabato mattina, è una cosa che, oggettivamente, non si fa. Manco se sei la Polizia, per dire.

E insomma, rispondo al citofono ed è la Polizia, per dire.

In un attimo di lucidità mi si ripropongono in serie, rapidissimi, tutti i flash delle delle cagate che ho commesso nella mia vita. Le ultime degne di nota da un punto di vista penale risalgono a Shanghai: nonostante tutto però, non mi pare che siano passibili di mandato di cattura intercontinentale, perciò deve trattarsi di altro.

Apro la porta così come sto, ovvero in posizione eretta da meno di 4 minuti, coi capelli a riccio di mare e l’alito dello sciacallo ballerino e mi ritrovo davanti Orietta Berti e il maestro  Roberto Pregadio.

roberto-pregadio-abbattetela.it

Orietta e Roberto sono i due poliziotti incaricati dal Comune di verificare che io abiti per davvero lì dove sostengo di abitare. Forse sono stati inviati da Stefano e Julia, tanto per avere una prova scritta che non tornerò da loro almeno per i prossimi millemila anni. Vai a sapere.

Ora, casa mia è un’oasi di italianità meravigliosa e avvolgente : dopo 30 secondi i poliziotti erano seduti al tavolo da cucina con noi, si discuteva del più e del meno in scioltezza, qualcuno accennava una tarantella, Vito metteva su il caffè e Patrizio metteva su il suo vinile preferito di musica indiana che di lì a qualche minuto avrebbe fatto cappottare la poliziotta Orietta, lasciandola più morta che viva. Orietta la quale, sia messo agli atti, a domanda diretta risponde – in uno stoico sforzo di diplomazia e in evidentissimo imbarazzo —  che “una musica del genere è molto adatta a un ristorante indiano mentre mangi il pollo al curry con le candele sul tavolo”.  Mentre, alla domanda se sia possibile arrestare il coinquilino Patrizio per sevizie, Orietta, ormai in stato confusionale, non risponde più.

Insomma, a parte aver scoperto con grande delusione che in Belgio non si può arrestare la gente perchè ascolta musica demmerda, la notizia è il fatto che nel posto in cui abito io a Bruxelles, dopo che tu fai la richiesta di residenza, il comune ti manda a casa la Polizia Belga sotto sembianza di Orietta Berti e il maestro Pregadio. E questi, non solo si intrattengono piacevolmente con te anche se hai l’alito fetente e un pigiama raccapricciante, ma ti danno anche un pensierino in segno di benvenuto.

Sebbene una cosa del genere non sia mai accaduta a nessuno che conosco, voglio che si sappia che il Maestro mi ha regalato:

  • N°1 quadrifoglio essiccato.
  • N°1 targhetta plastificata contenente reperto a) in allegato.
  • N°1 targhetta non plastificata contenente reperto b) in allegato.
  • N°1 quadernino rosa contenente N° 15 piccoli pensieri filosofici vergati di pugno suo che i Baci Perugina si possono andare a vergognare in un angolo adesso.

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Se mi avesse fatto pure una danza propiziatoria fiammingo-vallona per evocare gli spiriti del Chupa-dance e farmi trovare un fidanzato sarebbe stato ottimo, pero’ non me sono sentita di chiedere, poi dice che gli stranieri si prendono troppa confidenza. Magari la prossima volta.

Chiuderei dicendo che io ho apprezzato moltissimo la gentilezza, la cortesia e il filosofico benvenuto che mi e’ stato porto (soprattutto) dal Maestro.

Che in Italia e in Cina una Polizia così non l’ho vista mai mai mai.

Poi però uno si chiede com’è che ancora non hanno trovato Salah Abdeslam. Per dire, eh?



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