Courage is what it takes to stand up and speak... by EatTeeth

ANNO
zero

prova ad abbattermi, se hai coraggio

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Dell'anno che verrà non so molto: so per certo che ci saranno 12 mesi, che per come vanno le cose, mi pare un ottimo punto di partenza. Sulle stagioni non mi sento di pronunciarmi, e dammi pure torto. So che riparto da capo, ma per davvero. Che ricostruisco su di me. Che mi condono gli abusi del passato, che mi perdono le cazzate del futuro. E poi, pure Paolo Fox sta dalla mia. E scusate se è poco...

Non so a voi, ma a me quest’anno sono successe un sacco di cose. Mi sono presa un bel po’ di spaventi – che dalle parti mie si chiamano morti subitanee – e non solo la mattina guardandomi allo specchio. Sono caduta e mi sono sbucciata l’anima, ho qualche cicatrice ma si vede solo se resto nuda. Ho pianto come e più di Enzo Paolo Turchi all’Isola dei Famosi, pur non avendo le emorroidi. Però se ci penso ho anche riso come una bertuccia frocia fino alle convulsioni. Spesso ho fatto le due cose insieme: forse per risparmiare tempo, forse perchè tutto sommato, coi figli (degli altri) che crescono e le mamme che imbiancano, io continuo ad essere la squilibrata di sempre, e va bene così.

Ho cambiato casa cinque volte, ho riempito e svuotato valigie, ho parlato con più sconosciuti di quanto avessi fatto in tutta la mia vita, ho pedalato sotto la pioggia storpiando Sweet child of mine, ho mangiato bagna cauda in Cina e jiaozi in Piemonte, ho visto Keith Richards a pochi metri da me e ci ho fatto treqquattro meritatissimi pensieri impuri, ho abbracciato gente di tutti i continenti isole comprese (mi mancano i Molisani, ma tanto il Molise non esiste, no?), mi sono lasciata trasportare assecondando la corrente e poi, tra un colpo di reni e uno di culo, mi sono ritrasformata nella principessa salmone che sono sempre stata.

Ho smesso di fumare e poi ho ricominciato, perchè troppa saggezza mi offende. Ho imparato a togliermi da sola certi pugnali dalla schiena, ho sperimentato quasi tutte le tecniche esistenti per dissimulare il dolore; poi, col tempo, ho iniziato a riderne, perchè se c’è una maniera per salvarsi, beh, quella è l’ironia. Ho resettato il cellulare: ho eliminato le app inutili ma mi sono ricordata di fare un back-up di tutto ciò che era fondamentale per me, perciò niente di davvero essenziale è andato perduto. Lo stesso, dopo, ho fatto con la mia vita. Ho imparato a mettere da parte, a dimenticare mi sto allenando. Ho imparato a sperare che il bene, pure se fa il giro largo, alla fine porta bene (perchè deve essere così, altrimenti tanto varrebbe suicidarsi bevendo il Sole piatti, nevvero?)

Ho continuato a coltivare la mia scemenza anche quando il terreno era arido, perchè è necessaria come il pane. E due etti di scemenza ti riempiono la bocca di sorriso, senza farti venire la cellulite. Ho insegnato a scuola, quindi sì, state pure tranquilli, la futura classe dirigente è al sicuro. Ho constatato che i bambini non sono sempre degli incomprensibili rebus fatti di bava e che persino io riesco a piacere ad alcuni di loro: e ciò è un grossissimo passo avanti nel mio percorso di reinserimento nella società civile.

Dell’anno che verrà non so molto: so per certo che ci saranno 12 mesi, che per come vanno le cose, mi pare un ottimo punto di partenza. Sulle stagioni non mi sento di pronunciarmi, e dammi torto se hai coraggio. So che accarezzerò un po’ più spesso Pavellina, so che mia madre sarà sempre lì ad aspettarmi all’aeroporto quando tornerò e che non cesserà di nutrirmi di Parmigiana e amore. E che continuerà a farmi ridere come qualche giorno fa mentre davano Alice nel paese delle meraviglie in tv: “Ehi, ma quello è il Brucalippo?” Che è una cosa da standing ovation, minimo.

E insomma, dicevo, dell’anno che verrà so poco, se non che è il mio annozero. Che riparto da capo, ma per davvero. Che ricostruisco su di me. Che mi condono gli abusi del passato, che mi perdono le cazzate del futuro. So che ci saranno momenti Bah che rimano con perplessità, ma vedi te cosa si deve sopportare per stare al modo; momenti Beh come tiè, oggi c’è il sole e quindi andrà bene; ai momenti Bih decido di allungare le iiiiii  come si usa in Sicilia, così che diventino biiiiih, quantu si bedda! che è il complimento che mi farò tutte le mattine prima di uscire di casa; quelli Boh mi accompagneranno sempre per ricordarmi che per natura sono confusa, ma che quest’anno voglio essere confusa e felice. I  momenti Buh invece, li lascio a chi sai tu, perchè  sono buh(i) e quando arriveranno io accenderò la luce e pronuncerò, sillabandolo per bene, che riecheggi dalle Alpi alle piramidi, dal Manzanarre al Reno, il salvifico mantra di S-T-I-C-A-Z-Z-I.

Per me, quest’anno chiedo cose semplici: un pub di fiducia dove incontrare gli amici dopo il lavoro, di quelli dove puoi andare anche da sola, tanto ci trovi sempre qualcuno che conosci. Tanti quaderni nuovi e matite sempre appuntite. Vino rosso. Se non l’amore of my life, almeno un po’ di sesso, meglio se di qualità. Coltelli affilati, da usare solo per difesa. Chiacchierate, Negroni e sigarette con gli amici. Il coraggio per afferrare un salvagente. Un letto a due piazze per dormirci sola e comoda piuttosto che stretta e male accompagnata. Un cartello stradale di divieto d’accesso alla tristezza rubato in una notte di alcool e gioia immotivata. Vedere un unicorno. E un sacco, ma proprio un sacco di luce negli occhi e di sogni tra le dita.

A tutti voi invece, scusate se non auguro soldi, felicità, amore e salute: per quello c’è Barbara D’Urso. Quello che vi auguro io è un anno di musica buona, coraggio per partire, spalle larghe, Saturno a favore. Vi auguro di fare amicizia con un cinese, di incontrare un canguro, di mangiare arancini; e di sfangarla alla meglio. Vi auguro anche qualche salita ripida di quelle che ti spezzano il fiato, perchè non c’è soddisfazione più grande che quella di arrivare in cima e godersi il paesaggio.

E poi, respirando l’aria frizzante e pulita d’alta quota, concentrarsi verso un punto all’orizzonte, visualizzare tutte le piccole miserie del passato e scandire un pieno, aristocratico e glorioso vaffanculo. 

Perchè certe cose si risolvono solo così. Buon annozero a tutti.



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