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la neve non è romantica


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Per quale incomprensibile motivo l'umanità è arrivata a convincersi che la neve è romantica? Chiunque sia stato a mettere in giro la voce per primo merita a mio parere una pena esemplare.

Ragazzi, la neve non è romantica. Se incontro il tipo che ha messo in giro la voce gli faccio leccare i marciapiedi di Shanghai.

La neve non è romantica perché è acqua. Solo che è acqua a forma di fiocchi. E se già la pioggia fa fumare le balle, la neve è ancor più infida, perché ti illude con il candore e la delicatezza delle pubblicità dei panettoni, e invece dopo qualche secondo ti entra tra le fibre del cappuccio di lana e ti inzuppa il parrucchino, spietata. Ci mette solo più tempo della pioggia, che almeno lei, è diretta.

Ecco, la pioggia è sincera. La neve ti inganna e poi ti fotte. La neve è Bambi con la voce di LaRussa.

La neve non è romantica, perché oltre che bagnata è fredda. Perché arriva quando la temperatura è così bassa che anche la pioggia se la dà. Bello, oggi non piove, pensi tu, poi esci di casa e ti vengono le stalagmiti dentro al naso.

La neve non è romantica perché ti inzuppa il bordo dei jeans, e a differenza della pioggia, lo fa gradualmente. E il bordo dei jeans inzuppato è una delle punizioni più crudeli che tu possa mai ricevere dal tuo karma. Col passare dei minuti i pantaloni diventano sempre più pesanti, e a un certo punto invece delle tue gambe, ti rendi conto che stai trasportando il peso di due camosci morti.

La neve non è romantica. Non lo è specialmente a Shanghai, perché in questa città si verifica un bizzarro fenomeno legato alle strisce pedonali. Queste creature maligne, a contatto con elementi liquidi (bastano poche gocce d’acqua), si tramutano in tragici e orridi strumenti di morte. Probabilmente ricoperte da un sottile strato di bava di lumaca, il contatto con l’acqua le rende pericolosamente scivolose e messaggere, se non di morte, di più che probabili fratture al bacino. A questo punto, la scelta del pedone è tra le tre:

  • attraversare l’incrocio sulle strisce andando incontro al fatal destino
  • salterellare come un canguro giovane sulle zone non dipinte
  • tagliare la testa al topo decidendo di attraversare in un punto qualsiasi della carreggiata,  purchè non dipinto di bianco.

L’annoso dilemma del pedone Shanghainese si traduce in un insensato zigzagare con l’intento unico di evitarle come si eviterebbe una purga al peperoncino, anche se ciò significasse lanciarsi tra le braccia di un tir lanciato su di te a 80 km/h in centro città.

Gente, la neve non è romantica. Ricordatevelo.

Diffondiamo il Verbo.



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