Nervi
saldi

Dentisti a Shanghai / 3 la stretta finale



Dello stesso episodio...

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Doc J., nel nome del popolo Italico in terra gialla, io ti promuovo! E che un fulmine mi incenerisca all'istante tutti i peli delle gambe se dirò ancora male dei dentisti cinesi!

Per qualche giorno ho seguito la mia natura di base, quella che mi spinge a ignorare il problema nella convinzione che puff , se faccio l’indifferente sparirà da solo dopo un po’. Poi però, ho iniziato a sentire degli strani crepitii provenire dalla mia medicazione provvisoria, e allora mi sono allarmata. In più c’era mia madre che mi mandava i messaggini su whazzapp, ogni giorno, per ricordarmi che se ti viene il mal di denti sono cazzi, e chi ha tempo non aspetti tempo, e perché ti devi ridurre sempre all’ultimo momento, ma perché non impari a prevenire…(devo continuare o anche voi avete una mamma?)

Allora ho provato a chiedere un po’ in giro, ad amici, conoscenti, colleghi, pedoni incontrati casualmente per strada. Niente, i miei amici  occidentali non hanno mai avuto problemi dentali a Shanghai; i miei amici cinesi invece, dopo aver ascoltato rapiti la mia triste storia, mi hanno detto “mi dispiace” con aria comprensiva, non fornendomi ulteriori aiuti concreti o piste da seguire,  sparendo subito dopo in una nuvola di fumo giallo.

Allora mi sono armata di computer e ho cercato di trovare un’alternativa equa e solidale per risolvere il mio problema.

Dopo svariate telefonate a diverse cliniche private (la più economica 1500 EURO) ho deciso di mettere da parte per qualche secondo i miei preconcetti per dirigermi verso dentisti cinesi. Ne ho scelta una a cazzo e l’ho chiamata.

La Doc J. mi ha spiegato per telefono un po’ di cose e mi ha detto che per il mio caso, da verificare dopo la visita, sarebbe costato 600 EURO. Ho preso un appuntamento e poi ho avvertito familiari e amici: se non mi sentite nel prossimo futuro sappiate che vi ho voluto bene. E invece…

Che un fulmine mi incenerisca all’istante tutti i peli delle gambe se dirò ancora male dei dentisti cinesi!

Squillate trombe, cantate uccelli, tintinnate monetine da 10 kuai!  Abbiamo fottuto le carissime cliniche per expats senza riportare danni o ferite gravi! La Doc J. è stata brava. Probabilmente era davvero una dentista!

Sono arrivata al suo studio in preda a tremori incontrollabili e una segretaria mi ha fatto compilare il solito modulo in cui attestavo che alla mia morte avrei donato i miei scarsi averi a lei e alla sua dinastia. Non è vero, era un modulo in cui attestavo di non avere malattie, allergie e cazzimme varie. Io ho aggiunto anche di non avere il morbo di Parkinson, per rassicurarla. Poi è arrivata J. e mi ha fatto accomodare sulla temibile sedia del dentista e l’ha abbassata così tanto che mi è subito andato il sangue in testa, così ho perso conoscenza e lei ha potuto lavorare in tranquillità, asportandomi l’ipotalamo e installandomi degli incisivi d’oro molto graziosi. No, scherzo,  ma dall’inclinazione della sedia per un momento l’ho pensato.

Spiegato il mio problema (quello dentale, non quello mentale) J. ha preso subito in mano la situazione, e in inglese (Uurrà! Urràààà!) mi ha spiegato tutti i passaggi della devitalizzazione con estrema chiarezza, aggiungendo che non mi avrebbe fatto del male. Mi sono sentita rassicurata.

E’ stata talmente brava che non solo non ho urlato nemmeno una volta come sono solita fare, ma ha anche scoperto che l’urgentissimo bisogno della canalizzazione, al momento, non sussisteva affatto. C’erano una serie di carie sparse e macchia di leopardo per il mio molare, ma nessun rave party dentro i miei nervi.

Hai capito la famosa clinica per expats? Mi avrebbero privata in un sol colpo dei miei preziosi nervi e dei miei ancor più preziosi 2000 Euro, così, per il bene della scienza.

Invece alla fine me la sono cavata con 800 Kuai (circa 90 Euro): visita, radiografia, cura delle carie e ricostruzione del dente. E nervi saldi e al proprio posto.

Ora, sicuramente sarà stata una vera dentista. Ma anche se non lo fosse davvero, ha comunque risolto la mia situazione.

Per me il valore di un dentista si basa essenzialmente su un criterio, secco, netto e imprescindibile, che consta di una sola domanda: sei tu, dentista, disposto a stordirmi con la stessa quantità di anestetico che useresti per abbattere un ippopotamo nano? Se la risposta è SI, sei il mio uomo.

Doc J. non si è risparmiata, mi ha anestetizzata due volte nel giro di un’ora e mezza, lasciandomi insensibile alle intemperie per le cinque ore successive, durante le quali ho sbavato copiosamente senza averne alcuna coscienza, destando il disgusto di chi mi stava intorno. J. Woo, in nome del popolo Italico a Shanghai, io ti promuovo!

Unica nota a sfavore: J. mi ha digerito in faccia 3 volte, ma in modo discreto e dietro la mascherina. Ma non staremo mica qui a sottilizzare, dopotutto resta comunque cinese.

Che altro aggiungere? Il dente, dopo ben 24 ore, è ancora lì al suo posto: pare duri. Se tra qualche giorno dovesse cadere, sfrangersi come onde sulla battigia o sparire ingiustificatamente dalla mia bocca, mia cara J.l, vorrà dire che tornerò in studio e sbranerò te e la tua famiglia: pure con un dente in meno.

 

 



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